venerdì 28 settembre 2012

non dimenticarmi



Helga Deen, Non dimenticarmi - Copertina del libro


AUTRICE: Helga Deen

TITOLO:NON DIMENTICARMI

CASA  EDITRICE: BUR saggi

PREZZO:8,50

PAGINE: 184

TRAMA

Helga Deen, una giovane ebrea olandese di madre tedesca, nata a Stettino il 6 aprile 1925, fu uccisa con i genitori e il fratello nel campo di sterminio di Sobibór il 16 luglio 1943. Il ritrovamento del suo diario ha suscitato grande clamore internazionale perché, fino a quel momento, se ne conosceva solo
un altro scritto in un campo di concentramento: quello redatto, sempre a Vught, da David Koker, pubblicato nel 1977.


   RECENSIONE


Questo libro mi ha fatto capire come è importante l'esistenza della vita. Immaginiamo una ragazza tedesca ebrea strappata dalla propria terra essere considerata una schiava. Ha perso tutto la sua casa, le sue amicizie  il  suo primo amore. Nel campo di Vught lei trova speranza di sopravvivere grazie al suo diario e alle lettere che scriveva e riceveva da Klaus il suo primo e il suo ultimo amore. Lei muore nel campo di concentramento di Sobibor passata per un camino. Un innocenza rubata.
Delle frasi che mi hanno colpito sono state: 
  1. Dietro ad alberi scuri, giganteschi cumuli di nubi di un blu plumbeo e sopra un alga verde di mare, in cui una stella splendeva silenziosa e intensa.
  2. Carissimo amore mio, continua a vivere sei un tesoro unico. Tu unica al mondo, torna ancora una volta qui al mio petto. Senti come batte il mio cuore.
  • MA LEI NON TORNA.......











mercoledì 26 settembre 2012

CHANEL NON FA SCARPETTE DI CRISTALLO

Chanel non fa scarpette di cristallo


Titolo: Chanel non fa scarpette di cristallo

Autore: Barbara Fiorio

Casa editrice: Ultra Lit

Pagine: 219

Prezzo: 14, 90

TRAMA

Cosa succederebbe se, anziché limitarsi a trasformare in storie la propria fantasia, gli autori delle fiabe più famose avessero stretto un patto con il diavolo condannando le proprie creature a uscire dalle pagine dei libri per affrontare i vizi e le virtù della quotidianità? Donne favolose si troverebbero a vivere in un mondo che non è decisamente un regno fatato né un posto per principesse, dove la realtà è fatta di lavori noiosi, problemi da risolvere e uomini davvero molto diversi dai principi azzurri. Una vita complicata, senza considerare che i termini del famoso patto stipulato alle loro spalle prevede una clausola fondamentale: la ragazza che nel corso della sua esistenza normale dovesse incontrare il vero amore perderebbe, insieme all'immortalità, anche il ricordo del tempo che fu, lasciando scivolare nell'oblio le antiche fiabe raccontate a tutte le bambine del mondo. Così, mentre alle porte del cuore di Beatrice, Maddalena e Penelope già bussano i rispettivi cavalieri, il divertente romanzo di Barbara Fiorio propone alle sue protagoniste l'eterno conflitto tra amore romantico e vita reale: chi vincerà?

RECENSIONE

Cari lettori di questo libro mi ha molto colpito il fatto che si può credere ai desideri e che la vita è piena di sorprese e che per noi ragazze sognatrici è il momento di sperare e credere all'amore quello vero che ha un bel lieto fine come le fiabe, che ci hanno fatto sognare da quando si era piccoli a ora. Questo libro è pieno di magia, mistero, amore. Infatti anche la copertina ci fa sognare di essere una creatura delle fate. Un personaggio che mi ha molto affascinato è Maddalena una donna forte, ma fragile, che ha combattuto per avere la sua indipendenza e la sua libertà, è innamorata ma non ammette i suoi sentimenti, non vuole perdere la sua libertà per stare con Paolo, e ha paura di costruire il suo futuro con lui.Ma alla fine si vedranno delle belle, e alla fine Maddalena farà una sua scelta. Il libro è molto divertente con tanti colpi di scena e ingarbugli tra i personaggi. I capitoli sono corti ma vale la pena di leggerlo divertirsi e sperare che alla fine si incontra il ragazzo o la ragazza dei sogni e che tutto può diventare realtà, basta sperare.E mi ha messo molta curiosità soprattutto di un libro che viene citato più volte ed è:" Cento Anni di Solitudine di Garcia Marquez che leggerò più avanti".

LE FRASI CHE MI HANNO  COLPITO SONO STATE:
  1. QUESTO LIBRO E' UNA DEDICA, E' UNA STORIA CHE SI RIPETE SU TANTI LIVELLI; E' L'UNICO MODO CHE CONOSCO PER FARE ANDARE LE COSE COME VORREI; E' L'UNICO POSTO DOVE RIESCO A ESPRIMERE DESIDERI; E' UN OMAGGIO A PERSONE E PERSONAGGI IMPORTANTI PER ME; E' UN RICORDO DEL PASSATO, DEL PRESENTE, E DEL FUTURO; E' UN PER SEMPRE UN ADDIO, E' UN CERCHIO CHE SI CHIUDE; E' UN PATTO DEL DESTINO.
  2. Scrivo fiabe perché c'è ne bisogno di sognare, inventare, giocare. Perché c'è bisogno di emozionarsi e di offrire filtri colorati per raccontare la vita. 
  3. LE FIABE RACCONTANO LA VITA PIU' DI QUANTO TU IMMAGINI. E I BAMBINI QUESTO, LO PERCEPISCONO
  4. Amiche vere, non conoscenze.Amiche di quelle con cui ci si annusa, ci si sceglie d'impulso e ci si intuisce a volo. Non è il tempo che definisce la profondità di un'amicizia, è questione di sintonia e a volte succede di incontrare qualcuno con cui sia la sensazione di conoscere da sempre. 
  5. CREDO CHE QUEL LIBRO SIA UN REGALO DEL DESTINO PER NOI TRE.



giovedì 20 settembre 2012

il giocattolaio

Il giocattolaio

Titolo: IL Giocattolaio

Autore: STEFANO PASTOR

Prezzo: 9:90

Casa editrice:  Fazi Editore


Trama

Non si sa molto del passato di Massimo, il bambino di 11 anni appena arrivato nel Quartiere. Accolto in casa dello zio, alcolizzato e violento, Massimo ha subito l’impressione di essere precipitato all’inferno. Ma il male, quello vero, non si annida tra le mura domestiche. C’è qualcosa, infatti, nel Quartiere; un’energia malefica che si sente sulla pelle, che s’intuisce ma non si vede tra i palazzoni abbandonati e le vie semideserte di quest’area suburbana depressa e grigia, dove diversi bambini sono recentemente spariti senza lasciare traccia. La paura del mostro scivola sulle coscienze degli adulti, arroccati nella loro irriducibile distanza rispetto al mondo dell’infanzia. Soltanto Peter, il gentile titolare di un banco di pegni zeppo soprattutto di giocattoli, sembra in grado di colmare quella distanza e di comunicare davvero con i desideri e le paure dei bambini. Quando il cadavere di uno di questi viene rinvenuto con i segni di orribili torture, i sospetti si concentrano sul giocattolaio. Massimo si rende conto che il prossimo a sparire sarà proprio lui, è la vittima perfetta, quella designata. Nessuno è in grado di aiutarlo, nessuno è in grado di impedire che si compia il suo destino. Nessun adulto, almeno. Ne Il giocattolaio, romanzo d’esordio di Stefano Pastor, la presenza del male s’insinua nella frattura tra il mondo dei grandi e quello dei piccoli, nutrendosi dei sogni agitati dell’infanzia, per poi balzare nella realtà e diventare qualcosa di concreto, tangibile. Come due mani che ti trascinano via.



RECENSIONE

Parliamo dell'autore: secondo me è stato un genio a scrivere questo libro spettacolare dove si intrecciano quattro bambini e un adulto.
Il personaggio che mi ha colpito di più è Mina una ragazzina di 15 anni che è molto grande per la sua età, e ha molte responsabilità, vive da sola perchè suo padre non c'è mai per via del suo lavoro. Mina è una ragazza che combatte contro le ingiustizie, e non sopporta gli adulti che maltrattano i bambini. Mi rispecchio molto in lei perché come lei combatto per le ingiustizie e odio le persone che fanno male ai più deboli e come me è molto aggressiva e non ha paura di niente. Solo in una situazione si è fatta vedere fragile, ma poi è apparso il suo coraggio. Poi un altro personaggio che mi è piaciuto è Peter un uomo di 50 anni rimasto bambino ma con un'infanzia bella ma infelice, che capisce molto i bambini e che ama giocare, un uomo fragile, insicuro, ma in una situazione è stato un supereroe coraggioso.
Poi c' è Jon un ragazzo biondo di 16 anni che è un vagabondo che non vuole avere un posto fisso ma cambiare, ed è un ragazzo che non si arrende con poco, ma alla fine anche lui trova un posto che non lascerà mai più.
Poi c'è Massimo: ha 10 anni ma non è più un bambino,i suoi parenti gli hanno davvero fatto del male, ed è stato affidato allo zio ubriacone violento ( un pezzo di merda). Matteo è un bambino di 8  che nasconde un terribile segreto. Tutti loro si incontreranno per svelare un segreto sepolto ormai da tanti anni.  E non c'è solo avventura in questo libro ma anche amore, intrighi, tradimenti e gelosie.
Un libro veramente emozionante, in alcuni punti fa un po' paura.
Delle frasi che mi hanno colpita sono state:
  1. L'esistenza è cosi precaria che si rischierebbero soltanto delusioni.E' preferibile lasciare che le cose accadono cercare di cogliere le occasioni migliori.
  2. Dopo tutto quella è la sua vita e restare li significa metterla in pericolo.
  3. Sente  di aver perduto qualcosa d'importante, qualcosa che non c'è stato e ora non ci sarà mai più .
  4. Non sopporto di essere prigioniero. Mi fa stare male.
  5. Mi hai portato qui.Mi ha trascinato verso quella porta. Io sapevo che c'era la morte, dall'altra parte, una morte dolorosa.Lottavo, piangevo, ma lui era troppo forte.
  6. Allora l'ho implorato, ma non è servito. Aveva già una mano sulla porta. Gli ho detto che l'avrei aiutato, che avrei fatto qualsiasi cosa se lui mi avesse lasciato vivere.
  7. Questo è un patto con il diavolo! come hai potuto?
  8. Papà, non farlo!Ti ho sempre ubbidito!Non puoi farlo! Ti voglio bene!
Cari lettori con questa recensione vi ho suscitato un po di curiosità e quindi leggete questo romanzo. 
Foglio illustrativo non fatelo leggere ai bambini inferiori ai 18 anni.

La copertina è favolosa perché rispecchia l'angoscia e la paura dei bambini riportati nel libro, ma non solo.








                                                           



venerdì 14 settembre 2012

la storia infinita

La storia infinita    

Titolo: La storia infinita

Autore: MICHEAL ENDE

Casa editrice: Tea

Prezzo: 8:60

Pagine: 436

TRAMA:

Bastiano è un giovane goffo, e non è quel elle si dice comunemente un "ragazzo sveglio", ma la lettura 
di questo libro lo farà cambiare e farà cambiare la Storia stessa. Gli farà capire che il "fa' ciò che vuoi" che sta scritto sull'amuleto ricevuto in dono non significa "fa' quel che ti pare", ma esorta a seguire la volontà più profonda per trovare se stessi. Che è la strada più ardua del mon do. Il libro e Bastiano la percorreranno insieme, e il ragazzo attraverserà tutti i suoi desideri e passerà dalla goffaggine alla bellezza, alla forza, alla sapienza, al potere, fino a quando dovrà fermarsi... 


RECENSIONE:

Parliamo della copertina: sono rimasta molto delusa perché me la immaginavo con la figura di due serpenti che si mordano la coda uno bianco e uno nero, in poche parole l' amuleto che porta l'infante imperatrice al collo " AURYN". 
Parliamo dell'autore: Secondo me è stato un genio ottima  fantasia e i personaggi fantastici. però di una cosa sono delusa è quando scrive una storia e la lascia a metà dicendo:" Ma questa un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta. Ci sono rimasta perché sono curiosa dei continui delle storie che ha scritto l'autore e quindi chiedo ha un continuo questo libro? oppure no devo io continuare la storia?
Parliamo del protagonista : Bastiano è un personaggio che al'inizio mi piaceva perché è un bambino semplice, ma quando legge il libro di fantasia e per magia entra nel libro diventa antipatico, odioso, ma poi capisce i suoi sbagli e alla fine fa tenerezza. Il mio personaggio preferito è Atreiu perché essendo un bambino di 10 anni è molto grande per la sua età,coraggioso, e che non abbandona il suo amico Bastiano dopo quello che è capitato.
Una frase che mi ha colpito è stata: NOI SIAMO VECCHI, PICCOLO, TROPPO VECCHI.ABBIAMO VISSUTO ABBASTANZA. ABBIAMO VISTO ANCHE TROPPO. PER CHI SA TANTE COSE COME NE SAPPIAMO NOI  NON c'è Più NULLA D'IMPORTANTE. TUTTO SI RIPETE ETERNO, IL GIORNO E LA NOTTE, L'ESTATE E L'INVERNO, IL MONDO è VUOTO SENZA SENSO . TUTTO GIRA SOLTANTO IN TONDO.CIO CHE COMINCIA DEVE FINIRE, CIO CHE PRENDE VITA DEVE POI MORIR. TUTTO SI COMPENSA, IL BENE E IL MALE, IL BELLO E IL BRUTTO, LA STUPIDITA E LA SAGGEZZA. TUTTO è VUOTO. NIENTE è REALE. NIENTE è IMPORTANTE. 

Ora vi faccio vedere che cosa è Auryn:

File:AURYN.png

il più bel amuleto che io abbia mai visto



sabato 1 settembre 2012

SOTTO IL BANCO

Sotto il banco


TITOLO: Sotto il banco

AUTORE: Andrea Valente

CASA EDITRICE: Fabbri editore

PREZZO: 8,50E' SI
TRAMA

Esistono storie che sono vere, perché sono realmente accadute.E poi esistono storie altrettanto vere  che però devono ancora accadere. è sempre bene averne un po' delle une e un po' delle altre, per non andare troppo avanti
né rimanere troppo indietro . Quello che succede in questo istante è un altra storia....
è non sia detto che sia vera.

RECENSIONE
Cari lettori parlo dell' autore. Andrea Valente è nato a Merano nel 1968. Vive e lavora a Pavia, dove disegna pecore, per lo più nere, e a volte scrive. Questa è una di quelle volte.
Il libro è da tanto che ce l'ho e questa è la seconda volta che lo leggo e mi sono accorta che la copertina del libro è cambiata è più bellina questa che ho messo che quella che ho. Se vedete errori  vi chiedo scusa ma sono ascrivere a letto.... oggi sono pigra.
è bellino questo libro per le ragazzine di 12 anni anche per noi adulti. Ma in 
particolare per una mia carissima amica. Delle storie che mi sono piaciute sono state: 

IL CENTUNESIMO ANNO
VICTOR GARDEN
MILANOROMA SOLO ANDATA
IL GATTO.

Ora vi spiego perché mi sono piaciuti questi racconti.
IL CENTUNESIMO ANNO: parla di Valentina che ama leggere
VICTOR GARDEN: Parla di un ragazzo che piace leggere, ma si innamora di Alice, e grazie al libro a un argomento per parlagli. il protagonista gli presta il libro ad Alice. Alice quando li porta li libro e stata cosi affascinata da lo scrittore Victor Garden che si innamora e gli dice come è bello conoscere un ragazzo cosi, ma che peccato si trovano solo nei libri. 
Ma Alice non sa che il suo amico caratterialmente assomiglia a Victor Garden
Uffa invece è una storia bellina e divertente. E mi è piaciuta perché mi ha fatto ridere. Ed io amo ridere e amo tutto ciò che mi faccia ridere.
Un gatto il protagonista era a scuola e doveva di segnare un gatto, ma per lui di segnare un gatto era complicato , perché tutti hanno un gatto in casa alla fine cosi lui decise di di segnare una cosa che non centrava nulla. ED anche questo racconto mi ha fatto ridere .
Un libro semplice, leggero e divertente.