giovedì 24 maggio 2012

Recensione:l'emozioni difettose



Titolo: Le emozioni dfiettose
Autrice: Laurie Halse Anderson
Pagine:214
Trama: Kate Malone frequenta l’ultimo anno di liceo ed è bravissima in chimica. Ha fatto domanda di ammissione all’università più importante del paese e, in attesa della lettera di risposta, corre a più non posso, di notte e di giorno.
Corre per punirsi, per annullarsi, per non sentire l’ansia e la rabbia che le aggrovigliano le viscere e per fuggire da quel dolore che ha il nome di sua madre, morta molti anni prima.
Quando però la casa dei vicini viene distrutta da un incendio, Kate è costretta a fermarsi per affrontare con coraggio se stessa e una realtà del tutto inaspettata. Un’altra prova magistrale di Laurie Halse Anderson, scrittrice pluripremiata e considerata una delle dieci autrici di YA più influenti nel mondo, tra le pochissime capaci di descrivere il complicato universo dei teenager.

Dal libro:
Aspetto che tutti siano andati a dormire, poi m’infilo le scarpe da ginnastica ed esco. Le file di case che costeggiano la strada sono le pareti di un labirinto da cui sto cercando di uscire. È come se il mio respiro provenisse da un altro corpo. Ho paura di aprire la bocca e dire qualcosa, perché potrei mettermi a urlare. Mi sento come se mi avessero tagliato in tanti piccoli pezzi di Kate che sono tutti uguali a me, corrono come me, parlano come me, si comportano come dovrebbero, ma si sono persi in questo labirinto. Kate Cattiva – che mi sta sempre addosso – dice che il labirinto è sempre stato lì, sono io che adesso riesco a vederlo per la prima volta perché porto le lenti a contatto. Kate Buona non fa che dire cose senza senso, è ora di andare a dormire

Recensione: Quando ho deciso di leggere questo libro, ero a casa di una mia amica.
Questo libro si trovava sopra un mobile, da quando l'ho preso in mano, è come se lui mi avesse chiamato.
Leggendolo mi ha affascinato la protagonista Kate, perchè parla molto con se stessa, sembra quasi che abbia due personalità, la Kate buona e quella cattiva; un'altra cosa che mi ha colpito del libro è stata la maniera in cui la scrittrice ha scritto il libro, l'ho trovato molto conciso diretto con un linguaggio semplice, e mi ha colpito ciò che la scrittrice alla fine dice: Non è vero che gli scrittori sono persone solitarie.
Mi ha colpito anche quando rivolge le scuse per come ha scritto tale storia nel caso ci fossero stati errori di ortografia
.
Invece come dice il mio amato Stephen King: Gli errori per noi scrittori sono come le impronte digitali.
Cari lettori vi consiglio di acquistare questo libro, così potrete approfondire, alcune cose di voi stessi, che avete celate...............

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